Sánta Maria Maiou 2020 premia i donatori di sangue
Tra i prati del Cherz il premio Sánta Maria Maiou ai donatori volontari del sangue. Un cielo terso e l'incomparabile veduta sul Settsas ed il Col de Lana che si gode dall'ampio pianoro di Plán Ciaruo ( la Viza ) sulla montagna del Cherz, hanno fatto da cornice alla festa ladina di Sánta Maria Maiou, giunta quest'anno alla sua 40° edizione. Un cambio di location rispetto a quella tradizionale della Piazza di Pieve che ha caratterizzato l'evento per quarant'anni, obbligato per questa occasione dall'emergenza Covid. La novità è però stata molto apprezzata dai tanti fodomi e turisti che hanno raggiunto la località ai piedi dell'altopiano del Cherz , chi approfittando della navetta gratuita, chi in auto, chi a piedi dopo una semplice ma piacevole passeggiata. Al suono delle campane che il parroco don Dario Fontana ha fatto simpaticamente risuonare dal microfono con il cellulare, alle 11:00 è iniziata la S. Messa accompagnata dal Coro S. Iaco, diretto dal maestro Denni Dorigo, alla quale erano presenti anche una rappresentanza degli Schützen e del Gruppo Folk Fodom. Tra le autorità presenti il sindaco Grones, le presidenti rispettivamente dell'Union dei Ladins da Fodom e dell'Unione Generela di Ladins dla Dolomites Manuela Ladurner e Milva Mussner. Nell'omelia don Dario ha invitato a riflettere sulla difficoltà oggi di credere, "presi come siamo dal seguire la scienza e gli algoritmi" ha detto e sull'importanza di valorizzare la nostra umanità, anche con i suoi difetti. Ed ha concluso ammonendo sull'uso che si fa oggi sui media e sui social di un linguaggio sempre più aggressivo e volgare. Al termine della celebrazione, come da tradizione, le voci femminile del Coro S.Iaco, tutte rigorosamente con il costume ladino, hanno intonato il canto "Giardino di Rose" a sigillo della benedizione dei fiori posti sotto l'altare. La Banda da Fodom ha dato una nota di colore musicale alla festa con alcuni brani sotto la direzione del maestro Giuliano Federa. Il programma è poi proseguito con la premiazione dei benemeriti di Fodom da parte dell'Union dei Ladins da Fodom e del Comune. Il riconoscimento è andato alla sezione di Fodom dell'Associazione Bellunese Volontari del Sangue, che quest'anno celebra il 50° della sua fondazione. La sezione fu fondata nel 1970 da una trentina di volontari, che nominarono come primo segretario il maestro Egidio Davare. Negli anni il numero di donatori attivi è salito sopra quota cento. Oltre 6500 le donazioni effettuate in questi 50 anni. Attualmente la sezione conta una sessantina, di soci, alla cui guida da ben 15 anni c'è Fabio Denicolò. Nelle sue parole di ringraziamento, il segretario ha lanciato un forte appello ai giovani affinché diventino donatori di sangue. "È un gesto che non costa nulla, ma che ti da tanto – ha detto. " Non sai a chi e dove va, ma sai che quella sacca di sangue può salvare una vita.» La festa si è poi conclusa con la consegna del ricordo alle donne in costume: il libro sui fiori di Riccardo Gabrielli, fresco di ristampa da parte dell'Ulf. Per tutti infine c'è stata la possibilità di assaggiare i formaggi della latteria di Livinallongo e le specialità ladine.